MARCO PERULLI

Il progetto.

La rappresentazione del corpo umano ed in particolar modo del nudo è stato, fin da tempi antichissimi, un tema sviluppato in tutte le forme d’arte: pittura, disegno, scultura, fotografia. A differenze delle altre arti, però, la fotografia si pone come strumento in grado di immortalare la realtà, riprodurla e renderla visibile ai nostri occhi.

Negli ultimi cinquant’anni abbiamo assistito ad una particolare visione del corpo: una glorificazione, una contemplazione ed una canonizzazione dello stesso. Un rimando certamente a quei classici archetipi che ormai sono qualcosa di cui non si può più prescindere, anche e sopratutto nel mondo della moda.

Il progetto “body.” vuole rappresentare il corpo femminile come massima espressione di bellezza ed armonia delle forme, indipendentemente da misure o canoni. Tagli stretti che rappresentano giochi di curve, simmetrie, sinuosità. Una luce che accarezza il corpo e ne delinea i contorni quasi fossero linee astratte che ne valorizzano la bellezza e la “perfezione”.

La nudità diventa occasione per raccontare qualcosa della nostra società: i canoni che cambiano, la diversità, la non accettazione di sè, il continuo e spasmodico tentativo di modificare il proprio corpo per assomigliare sempre più all’immagine che ci siamo costruiti, un’immagine che tuttavia non è per noi stessi ma per gli altri.

100 corpi diversi, senza canoni e stereotipi…